Libertaria - Sassari Viva


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comunicato 17/01/2011

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LibertAria Sassari Viva
associazione politica e culturale


COMUNICATO


Il versamento nelle acque del Golfo dell'Asinara di una quantità ancora non precisata di olio combustibile, pone alle Istituzioni locali e a noi cittadini una serie di questioni che crediamo non possano essere eluse.
Al di là delle responsabilità per il danno ecologico causato, che sarà compito della Magistratura accertare, il verificarsi di incidenti del genere richiama tutti ad una riflessione sul ruolo che questo territorio vuole avere, sulla sua vocazione e sulle sue prospettive.
La possibilità, infatti, che avvengano incidenti è comprimibile con la scrupolosa osservanza delle procedure di sicurezza - il cui rispetto nel caso in questione è dubbio - ma non è pensabile che il rischio possa essere nullo in presenza di attività industriali del tipo di quelle in essere presso una centrale come quella di Fiume Santo che utilizza idrocarburi combustibili che arrivano via mare, tanto più - come pare stia emergendo - in assenza di piani di prevenzione particolareggiati e con impianti difficilmente ispezionabili.
La presenza nel nostro territorio di attività industriali ad alto impatto ambientale non può essere considerata conciliabile con quella di un parco come quello dell'Asinara o con la salvaguardia di un tratto di mare che si vuole destinato ad attività turistiche. Il richiamo alla compatibilità ambientale degli insediamenti industriali rischia di diventare un esercizio di retorica o peggio un'ipocrisia volta a conciliare le attuali esigenze occupazionali con dei vuoti richiami a principi ambientalisti.
E questo vale anche in riferimento alla richiesta di mantenimento del polo chimico nell'area industriale di Porto Torres, che appare incongrua con i dichiarati progetti di sviluppo del territorio in chiave turistica. Riteniamo che ogni opzione sia legittima, anche quella che privilegi lo sviluppo industriale di un territorio (ovviamente nel rispetto della normativa di sicurezza), ma che la politica non possa sposarle tutte contemporaneamente: la maturità di una classe dirigente e di una società si dimostra attraverso la responsabilità delle scelte che opera, che necessariamente hanno dei costi.
Da questo punto di vista riteniamo che il sindacato abbia fatto notevoli passi avanti, riconoscendo, in alcune sue voci autorevoli, la necessità di promuovere uno sviluppo del territorio che possa prescindere dalla chimica. Lo stesso coraggio chiediamo anche agli amministratori locali: che si schierino chiaramente dalla parte del progetto industriale che da decenni ha riguardato l'area di Porto Torres o che ne riconosca l'incompatibilità con le caratteristiche del territorio e che si adoperino di conseguenza a favorire lo sviluppo di occasioni di lavoro alternative. Un coraggio che non abbiamo verificato quando, nel Consiglio comunale di Sassari, la mozione che chiedeva di anteporre la costruzione della nuova centrale a carbone a quella, anch'essa prevista, di una fotovoltaica, è stata votata da quasi tutti i consiglieri, sulla sola base del maggior impatto occupazionale di breve periodo. O quando un'identica posizione è stata successivamente assunta anche dalla Provincia.
Ci piacerebbe poter decidere i nostri rappresentanti in base alle loro scelte, disposti a comprendere i sacrifici che comportano, purché le facciano in maniera palese.
Oltre che dai rappresentanti politici serve però una maggiore presa di coscienza da parte di tutta la società nelle sue articolazioni, che riconosciamo nei moti spontanei di indignazione e di disponibilità a interventi volontari di pulizia del litorale che stiamo vedendo in queste ore. Per questo riteniamo necessario che il dibattito sul futuro della nostra comunità locale si saldi con il confronto politico nelle istituzioni.
In considerazione della drammaticità del momento e anche dell'avvilente silenzio con cui i media nazionali hanno finora trattato l'argomento, chiediamo che il Consiglio provinciale e i Consigli comunali interessati compiano un atto politico eclatante e significativo, che serva a orientare i riflettori degli organi di informazione su quanto sta accadendo.
Chiediamo quindi loro di convocarsi al più presto, presso il litorale di Platamona, in seduta pubblica, ad avviare quel momento di riflessione che non appare più dilazionabile e che vedrà, nella lunga fila di sacchetti neri della sabbia inquinata rimossa, la più adatta delle scenografie.



il presidente
Giampiero Muroni



Sassari, 17 gennaio 2011



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