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Sardies del 26/11/2009

rassegnata stampa

«Il sindaco di Mandas, stabilendo l’obbligo di esporre il crocifisso, è solo affetto da protagonismo»
26 novembre 2009 14:42


Sassari - Sull’ordinanza del sindaco di Mandas Umberto Oppus (Udc) che nei giorni scorsi era salito agli onori della cronaca isolana (e non) per aver deciso di imporre l’esposizione del crocifisso negli uffici pubblici del proprio territorio comunale pena una multa di 500 euro, interviene l’associazione sassarese “LibertAria”, il cui presidente, Giampiero Muroni (nella foto), chiede un intervento dell’Anci (di cui, tra l’altro, il primo cittadino del piccolo paese della Trexenta è il direttore regionale). Muroni auspica che l’associazione dei Comuni «voglia richiamare tutti i sindaci a quel senso dello Stato che dovrebbe essere rispettato da chi rappresenta tutta una collettività e non solo la propria parte e che a tale titolo viene investito di poteri di ordinanza». Nel caso del sindaco di Mandas si tratta di un altro caso «di una “febbre” collettiva, che vede sempre più spesso rappresentanti delle istituzioni utilizzare il proprio ruolo per calcare il palcoscenico della notorietà con cui guadagnarsi il favore di chi si ritiene possa essere il proprio futuro elettorato». Per questo motivo Muroni si augura «che la neopresidente della Conferenza dei consigli comunali sardi, Monica Spanedda (presidente dell'Assemblea civica sassarese, ndr), faccia sentire la propria voce a tutela della legalità oltre che della laicità delle istituzioni locali».
Questo il testo dell’intervento di “LibertAria”.
La vicenda del sindaco di Mandas, che ha imposto con ordinanza l'esposizione del crocifisso pena l'irrogazione di una multa di 500 euro, pare il frutto di una febbre influenzale particolarmente virulenta. Se ne potrebbe sorridere, se non fosse l'ennesimo segnale di una “febbre” collettiva, che vede sempre più spesso rappresentanti delle istituzioni utilizzare il proprio ruolo per calcare il palcoscenico della notorietà con cui guadagnarsi il favore di chi si ritiene possa essere il proprio futuro elettorato.
Una delibera palesemente antigiuridica, insomma, che viene adottata proprio perché tale, per sfruttare il favore di chi condivide una determinata posizione politica senza che la Costituzione e le sentenze emesse sull'argomento abbiano il minimo valore.
Se il sindaco di Mandas intende battersi per il ripristino dell'obbligo di esposizione del crocifisso in tutti i locali pubblici usi le armi della politica e inizi una campagna d'opinione: siamo curiosi di ascoltare le sue ragioni. Fino a che ricoprirà la carica attuale però sarà meglio che si impegni a rispettare le leggi e le sentenze riconosciute da quell'ordinamento di cui è rappresentante.
Ci auguriamo che l’Anci regionale voglia richiamare tutti i sindaci a quel senso dello Stato che dovrebbe essere rispettato da chi rappresenta tutta una collettività e non solo la propria parte e che a tale titolo viene investito di poteri di ordinanza. A questo proposito ci auguriamo che la neopresidente della Conferenza dei consigli comunali sardi, la presidente Monica Spanedda, faccia sentire la propria voce a tutela della legalità oltre che della laicità delle istituzioni locali.
Dove la comprensione del proprio ruolo o il senso di sobrietà latitano, è il caso che si intervenga a sanzionare comportamenti fuori luogo se non fuori legge da parte di chi le leggi e le sentenze dovrebbe essere il primo a rispettarle.

Il presidente
Giampiero Muroni


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